Son nato perché qualche d'un mi scagliò
Sul terriccio bagnato dell'orto
E subii soprusi per l'intera vita però
Tutto sommato mi divertii prima d'essere morto
Crebbi prestante e resistente
Della mia condizione no non mi lamentai
In primavera donavo le mie mele alla gente
Senza chieder un compenso, giammai
Ancorato al terreno son qui soltanto per dare
Beni primari e di necessità
E intanto mangiano i miei figli ed innaffiano le mie catene
Ma io conoscerò mai la felicità?
L'unica compagnia sono i cani che pisciano
Sopra il mio tronco gonfio d'ardor
Uomini per l'uscita dal giardino dell'Eden
Non incolpate il melo, no. Incolpate il creator
E spesso pensai, di fronte al torto
Di lasciarmi marcire, di farla finita
Ma sapete un giorno si erse dall'altro lato dell'orto
La mia unica ragione di vita
Lei era una pianticella bella e suadente
Così dolce e scostumata proprio come una bugia
E anche se stava immobile, ferma senza far niente
Io l'amavo, di lei oramai ero in balia
Ancorato al terreno son qui soltanto per dare
Beni primari e di necessità
E intanto mangiano i miei figli ed innaffiano le mie catene
Ma io conoscerò mai la felicità?
Sai forse l'ho conosciuta, sai forse l'ho intravista
Sai forse mi è passata vicino
Sarà la fortuna che mi ha baciato, oppure una svista
L'immaginazione, forse son solo un cretino
Profumava di vino
Sarebbe poetico poter dire che sei morta d'inverno
Che il gelo ti ha sopraffatta, che sta canzone sia un elegia
Che nonostante tutto io comunque ti ami in eterno
Ma non credi sarebbe solo un'enorme bugia?
Tutto è normale, voglio dire, è primavera
E io rimpiango un amore che non ho neanche mai avuto
Il problema è che pensavo mi amassi anche se in effetti dato che siamo alberi non ci siamo mai toccati, abbracciati, coccolati, baciati, avvinghiati
Ma poi ho scoperto che tu non esisti
Tu sei fatta di plastica, sei una pianta ornamentale
Senza vita e sentimenti, sei di bella presenza
E stupido io che a te che sei un pezzo di plastica
Ho dedicato la mia intera esistenza
C'è sempre il sole e mai la pioggia, è un vero peccato
In questa primavera per me così piena di sgomento
Ma forse è meglio così, d'altronde la scena
Non è sempre drammatica a piacimento
Ho cercato di incidere i nostri nomi
Racchiusi da un cuore, sopra il mio tronco
Ma che fregatura, amore, i rami son mossi solo dal vento
E non dalla mia volontà
E se non c'è scritto da nessuna parte
Che due alberi si sono amati
Chi può dir che è successo davvero
Nessuno, nessuno lo sa
E se la trama finisce, la storia rimane
E se la storia scompare, resta la melodia
E se anche la melodia termina, rimane, rimane
Solo una dolce e scostumata bugia