Da quel che assimilo fuori
Al chiodo che spingo dentro
Dare peso alla parvenza
Per assordare la tristezza
Occhiaie nutrite a brace
Si studiano in sale d'attesa
Autoimporsi la commedia
Metabolizzando la tragedia
Calce viva nello stomaco
Consuetudini e passanti
Barricarsi in stati d'assenza
Per sedare la violenza
Insegne, necrosi in crescita
Acciaio rapido su ogni accenno di brezza
INSOFFERENZA, INSOFFERENZA
A effetto domino non crolla
Non ha spinta né pendenza
INSOFFERENZA, INSOFFERENZA
Forche tenaglie carnefici
Il martirio oggi è senza voi